Recensione: "La vita invisibile di Addie La Rue" V.E. Schwab

Buongiorno lettori!

Come vi avevo accennato nella tappa sulla Protagonista, oggi parleremo più nel dettaglio del nuovo romanzo di Victoria Schwab "La vita invisibile di Addie LaRue" edito Mondadori, che ringrazio per la copia digitale.

Vi lascio come  sempre alla trama e poi alla mia recensione...

 


Titolo: La vita invisibile di Addie LaRue

Autore: V.E. Schwab

Editore: Mondadori

Data pubblicazione: 24 Novembre 2020

Genere: Fantasy

Pagine: 492

Prezzo: digitale 10,99 euro

             cartaceo 25,00 euro


Trama

“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.” 

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?

Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.

Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.

Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.

Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.


Recensione

Ho divorato questo libro, che ci crediate o meno, in un giorno. 

Letteralmente divorato ma, esatto c'è un ma, anzi parecchi a dire la verità.

Partiamo però dalle cose positive.

Adoro lo stile della Schwab, non c'è un solo suo libro che abbia letto che non mi sia piaciuto, per questo ero davvero esaltata e felice di leggere "La vita invisibile di Addie LaRue". Acclamato su Bookstagram come uno dei migliori libri del 2020, ovunque vedevo recensioni entusiaste di Bookblogger, e devo ammettere che già questo mi aveva fatto un po' storcere il naso, perché di solito quando un libro è troppo mainstream, a me non fa impazzire poi.

Purtroppo i miei timori, già dalle prime pagine si sono rivelati esatti. 

Non parlo assolutamente del modo in cui è scritto il romanzo, anzi, per me la Schwab merita tutto il successo che ha avuto, soprattutto all'estero,  scrive davvero bene, ha quel tipo di scrittura un po' dark, che ti tiene incollata alle pagine, riesce a creare le giuste atmosfere con le sue descrizioni che davvero non ti stancheresti mai di leggere.

E "Addie LaRue" non è da meno, ho apprezzato moltissimo le descrizioni degli ambienti, la Francia del 1700 e New York nel 2014, le due linee temporali principali della storia.

I personaggi sono un'altra nota positiva del romanzo, scritti e delineati davvero bene, non solo per quanto riguarda l'aspetto fisico, ma anche per come riusciamo ad entrare nella loro mente grazie alla scrittura dell'autrice, e a provare le loro stesse emozioni.

Ma, per quanto mi riguarda , le note positive finiscono qui. Avevo delle aspettative forse troppo alte e nonostante il romanzo sia davvero ben scritto, piacevole da leggere e scorrevole  (davvero l'ho letto in 24 ore), purtroppo per quanto mi riguarda manca di originalità.

Forse ho letto troppi libri, ma la trama di "La vita invisibile di Addie LaRue" per me è un copia-incolla tra il film "Adeline, l'eterna giovinezza" e "The Witcher". Ora mi spiego meglio...

A parte che, mia cara Schwab, va bene che Adeline è bellissimo, ma almeno potevi cambiare il nome della protagonista;  entrambe le due donne diventano "immortali" e sono costrette a vivere una eterna vita in fuga dalle persone e costrette alla solitudine, finché non incontrano l'amore della loro vita, Henry nel libro e Ellis nel film (solo a me suona strana l'assonanza dei nomi?) con il quale non possono stare perché  letteralmente impedite dalla loro maledizione.  Uno è un libraio (libro) e l'altro regala i libri alla nostra protagonista che fa la bibliotecaria (film)...

Ovviamente il finale non ve lo spoilero, però vi posso dire che purtroppo , leggendo il libro non riuscivo a fare altro che  immaginarmi le scene del film. Questa cosa mi ha resa tristissima e demoralizzata un po' perché il libro è davvero scritto bene, però mi ha dato l'impressione che fosse un po' troppo ispirato al film.

La seconda cosa che mi ha fatto storcere il naso è la figura di Luc, ovvero questo diavolo che scende a patti con gli umani, per i suoi interessi e poi li inganna in modo da ottenere le loro anime.

Ecco purtroppo anche qui, ho trovato il personaggio di Luc la copia di Gaunter O'Dimm, abbastanza noto in The Witcher, che altri non è che il diavolo, conosciuto anche come re dei cucchiai o Signore degli specchi, che inganna le sue vittime stringendo patti per impossessarsi delle loro anime, da cui è impossibile scappare (solo il nostro amato strigo Geralt ci riesce, un po' come Adeline prova alla fine del romanzo).

In conclusione "La vita invisibile di Addie La Rue" è sicuramente un libro che vale la pena di leggere, soprattutto se, come la maggior parte dei lettori, non conoscete questi due elementi che vi ho citato sopra, sono sicura che il libro della Schwab vi piacerà moltissimo e ne rimarrete entusiasti, anche con il finale dolce amaro, perché è davvero un libro scritto bene, al pari dei suoi romanzi precedenti.

Io purtroppo non l'ho trovato originale, anche se mi rendo conto che nel 2020, trovare una trama che non sembri "scopiazzata" qua e la da qualcos'altro, diventa sempre più difficile.



Commenti

Post più popolari