REVIEW PARTY "Fuga di morte" Sheng Keyi



Buongiorno Readers! 
Oggi parliamo di una nuova uscita Fazi Editore, recentemente stanno pubblicando un libro più bello ed interessante dell'altro e "Fuga di morte" non è da meno.

Vi lascio alla trama e poi alla mia recensione! 

"Sulla piazza principale di Beiping, capitale dello Stato di Dayang, un giorno compare un enorme escremento a forma di pagoda: un atto dissacrante, che fa esplodere le gravi tensioni sociali latenti da tempo, innescando un movimento di protesta guidato da poeti e intellettuali. Yuan Mengliu, giovane e rispettato poeta, vive però una crisi profonda. Da un lato si dimostra incapace di sopportare la violenza della rivolta e della sua repressione da parte del governo, dall’altro non riesce ad abbracciare gli ideali rivoluzionari della sua compagna Qi Zi, la quale si afferma invece come leader della protesta. Quando la ragazza scomparirà in circostanze misteriose, Yuan Mengliu, ormai abbandonata la poesia e diventato un chirurgo, si metterà alla sua ricerca. Dopo anni di viaggi, si ritroverà in un luogo sperduto chiamato Valle dei Cigni: un mondo utopico apparentemente perfetto che si rivelerà invece sottoposto a imposizioni ferree dall’alto, dove ogni aspetto della vita è regolamentato ai fini del benessere dello Stato, con tragiche conseguenze. "

         

“L’uomo sincero è morto, l’ipocrita è ancora vivo; l’uomo entusiasta è morto, seppellito dall’indifferente...”


Ero molto curiosa di approcciarmi a questo romanzo, soprattutto perché adoro la Cina e ci viaggio spesso, complice il papà che vive e lavora a Shanghai. 
Ma volevo leggere qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che mi aiutasse a capire meglio la storia di questo paese, e devo dire che "Fuga di morte" non ha deluso le mie aspettative. 
Sheng Keyi ritrae la Cina come nessuno ha fatto fino ad ora, i luoghi del romanzo escono dalle pagine per renderci partecipi degli eventi.
Non è un libro semplice e soprattutto è un libro che merita più di una lettura per cogliere i particolari e le allegorie che la scrittrice nasconde tra le righe. 
La storia fittizia, inventata dalla scrittrice si intreccia e si fonde con la storia accaduta realmente, con parole di condanna e di disillusione verso un mondo corrotto che si scontra con degli ideali politici ben definiti.
La scrittura di Sheng Keyi fluisce dalle pagine come poesia, una poesia però dura e disincantata. 
Non è un caso che questo libro non sia uscito in Cina, dove la censura dei mezzi di comunicazione è gestita dal governo, ma direttamente in inglese, e spero vivamente che anche da noi questo libro abbia il successo che merita, nonostante le tematiche difficili che affronta, non è un libro semplice e per tutti, però mi sento assolutamente di consigliarvelo. 

"... ogni mattone conservò la sua intrinseca  solidità e la sua vittoriosa indifferenza ; erano saldati insieme da linee sparpagliate, ricuciti come i versi resistenti di una poesia che rifiutavano di dividersi."


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