Blog Tour "Il celebre Houdini"

 Buongiorno care Lettrici e Lettori,

oggi il nostro Blog Tour "Sviscerando Audrey Rose" prosegue con "Il celebre Houdini", andremo infatti a scoprire qualcosa di più sulla figura dell'escapologo più famoso al mondo, Harry Houdini, protagonista anche del terzo romanzo di Audrey Rose "In fuga da Houdini".

Il vero nome di Harry Houdini era in realtà Erik Weisz, Erik nacque il 24 Marzo del 1874 a Budapest, figlio di una coppia ebrea di origine ungherese, da piccolissimo si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti, più precisamente ad Appleton in Wisconsin dove il padre prestava servizio come rabbino nella comunità ebraica della città.

Per sembrare più "americani" i Weisz cambiarono nome in Weiss, così Erik Weisz divenne Ehrick Weiss.

All'età di 13 anni il giovane Ehrick si trasferì con il padre nella Grande Mela, New York,  dove qualche anno più tardi, più precisamente nel 1891, iniziò la carriera di illusionista professionista, riscuotendo però uno scarso successo nel pubblico.

Mentre si esibiva ancora come illusionista, nei primi anni della sua carriera incontrò Beatrice Rahner che, dopo un corteggiamento durato settimane, accettò di sposarlo, i due da quel momento divennero inseparabili, Beatrice difatti mise da parte la sua carriera di illusionista per diventare la sua assistente in scena.




Ma la vera fama gli arrivò in seguito, quando cominciò ad eseguire qualche numero di escapologia, l'arte di "evadere" in qualsiasi condizione, legato in una camicia di forza, in un baule oppure  in una gabbia.

Nel 1899, all'età di 25 anni, incontrò lo Showman Martin Beck che, molto colpito dal giovane, gli suggerì di dedicarsi ai numeri di escapologia e lo inserì nei suoi spettacoli dell'Orpheum di Vaudeville. 




Ehrick, vista la fama sempre crescente decise di cambiare il suo nome nel nome d'arte che ancora oggi tutti conoscono: Harry Houdini, in onore al mago francese Jean Eugène Robert Houdin (nome che nel 1913, a 39 anni,  divenne anche il suo nome legale).

Nel 1900, di ritorno dalla sua Tournée in Europa, Harry Houdini era diventato una leggenda.

I suoi numeri di escapologia erano celebri in tutto il mondo, negli anni venti del Novecento svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri che scrisse.



Dopo la morte della madre, alla quale era molto affezionato, si dedicò  a smascherare medium e parapsicologi che professavano di riuscire a parlare con i morti nell'Aldilà.

Le sue conoscenze nel campo e la sua conoscenza della prestidigitazione gli consentirono di smascherare innumerevoli truffatori, presenziando alle sedute spiritiche accompagnato dalla polizia in incognito.

Purtroppo questa sua attività gli costò l'amicizia con Sir Arthur Conan Doyle, il celebre autore di Sherlock Holmes che, al contrario di Houdini, credeva nello spiritismo.

Houdini era talmente convinto che lo spiritismo in realtà non fosse altro che trucchi di prestidigitazione che disse prima di morire la celebre frase: "Se è veramente possibile per qualcuno tornare dall'Aldilà, Harry Houdini lo farà".

Sulla sua morte, avvenuta nella notte di Halloween all'età di 52 anni e divenuta celebre tanto quanto la sua vita, ci furono molte teorie: la prima è che ad ucciderlo furono una serie di pugni tirati da un giovane studente di boxe; Houdini infatti permetteva ai suoi fan di colpirlo per saggiare i suoi "addominali di ferro", ma quella volta fu colpito di sorpresa, senza avere il tempo di prepararsi. 

Anni più tardi si suppose che la morte fosse giunta invece per avvelenamento, perpetrata presumibilmente dai sostenitori dello spiritismo, anche se ad oggi la causa più plausibile sembra essere la peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice (forse proprio a causa di quei pugni).

Ai suoi funerali parteciparono altre duemila persone, la cosa interessante è senza dubbio il patto che Houdini fece con sua moglie Beatrice poco prima di morire dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata dall'aldilà tramite un messaggio in codice segreto tra i due.

Ogni notte di Halloween , per i successivi dieci anni, Bess tenne una seduta spiritica finché nel 1936, dopo l'ennesima seduta fallimentare, si arrese dicendo: 

"Anche la mia ultima speranza se ne è andata. Non credo che Houdini possa tornare da me o da chiunque altro. Ho mantenuto viva la fiamma accanto alla fotografia di Harry per dieci anni, ma è giunto il momento di spegnerla.

Buonanotte Harry".










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